Alla stessa stregua della musica, lo studio della psicopatologia clinica assume il carattere della disciplina. Si affrontano contenuti razionali ed emotivi intrecciati in dimensioni articolate e in stretta relazione con l’operatività quotidiana: la musica nell’espressione di armonici elementi affettivo-emotivi, la psicopatologia clinica nell’incontro relazionale rivolto alla cura. Attività complesse, integranti aree mentali diverse, dalla sfera cognitivo-razionale a quella affettivo-emotiva. Facile la sensazione di smarrimento, da cui la tentazione di regole rassicuranti e inderogabili. “D’altro canto” per mantenere la giusta rotta appare fondamentale la presenza di punti di riferimento stabili e sicuri, specie a chi intenda affrontare navigazioni in acque poco conosciute e voglia garantirsi anche il viaggio di ritorno. Una regola in funzione di un viaggio dinamico quindi, e non “vincolante sintesi stanziale”, del rigore “evidence based” o di talune “fedelissime esecuzioni musicali”, per un caleidoscopico incontro artistico, o terapeutico, dove la opportunità della capacità improvvisativa favorisca l’espressione e la rielaborazione anche dai territori più inaccessibili. Il tutto in un atteggiamento scientifico di sperimentazione, verifica e misurabilità.