Nell'ambito dell'ultimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria tenutosi a Torino nell'Ottobre 2000 Titolo fu organizzato un percorso formativo che riguardò un gruppo di 250-300 colleghi professionalmente giovani (specializzandi o neoassunti in presidi psichiatrici pubblici o privati). Questa iniziativa, a totale carico dell'organizzazione congressuale ed ovviamente direttamente legata alla Società, tendeva a coinvolgere colleghi non ancora conosciuti ma meritevoli; fu per questo che gli organizzatori si rivolsero ai Segretari Regionali della SIP e ai Direttori delle Scuole di Specializzazione in Psichiatria o in Psicologia Clinica per avere le indicazioni utili a costruire il gruppo. L'invito fu raccolto da tutti e le segnalazioni furono più di 400, numero che richiese un ulteriore selezione dovendosi ridurre ai 260 previsti. Il percorso formativo si articolò in almeno 6 Simposi Scientifici ma anche in uno spazio aperto, un luogo a disposizione dove una ventina di colleghi provenienti dalle diverse realtà italiane che si erano costituiti come Comitato promotore del Progetto Giovani, si alternarono nei 5 giorni del Congresso per incontrare colleghi giovani congressisti e non informati sull'iniziativa. Il successo sia scientifico sia organizzativo dell'iniziativa trovò legittimazione nell'incontro tra i Presidenti Maj e Munizza e il Comitato Promotore durante il quale fu preso l'impegno di dare continuità al Progetto e dare vita ad una vera e propria Area dei Giovani Psichiatri della Società Italiana di Psichiatria con l'obiettivo di far diventare i problemi professionali degli specialisti in formazione o neo assunti dei terreni professionali di confronto per tutti i soci della SIP. Il Consiglio Direttivo della SIP nazionale, cui era stato ovviamente delegato il compito di realizzare l'iniziativa, diede incarico a tre Consiglieri Nazionali (Caterina Vecchiato, Gerardo Favaretto e chi scrive) di costituire un gruppo di lavoro insieme a tre giovani Soci (Giuseppe Carrà, Lucio Ghio ed Enrico Tresca) con l'obiettivo di preparare una proposta organica per la realizzazione del Progetto Giovani Psichiatri su tutto il territorio nazionale. Fu allora messo a punto un percorso organizzativo e scientifico ad un tempo:
Come si vede, l'impegno fin qui profuso è stato grande e da parte di molti. Il mio ringraziamento come coordinatore del Gruppo di Lavoro nazionale deve andare ai Presidenti Maj e Munizza che hanno dato l'impulso, a tutti i Consiglieri Nazionali e Presidenti o Segretari Regionali che si sono confrontati sul problema e che hanno messo in campo le necessarie iniziative per realizzare l'inizative, ma, prima di tutto, ai Colleghi che hanno dato vita al Gruppo di Lavoro sul PGP e cioè Caterina Vecchiato, Gerardo Favaretto Giuseppe Carrà, Lucio Ghio ed Enrico Tresca, con i quali ho condiviso un segmento importante, complicato e, a volte, contraddittorio dell'indispensabile cambiamento in atto nella nostra Società Scientifica di cui l'attenzione ai problemi professionali e alle necessità formative dei giovani sarà uno dei più importanti banchi di prova.
Elvezio Piro